NOTIZIE DA KATON N.163 Dicembre 2021
Lecco 10.12. 2021
Carissimi,
il Natale di quest’anno è un Natale tutto speciale, non solo
perché rischio di arrivare in ritardo con la mia letterina (uffa, come al
solito!), e nemmeno perché scrivo non all’Africa, ma dall’Italia (non è la
prima volta), ma perché ve la scrivo da “missionario emerito”. Che
significa? Significa che le mie condizioni di salute mi costringono a…
voltar pagina nel libro della mia vita. Può sempre succedere di tutto, ma
mi sa che questa volta…
Voltar pagina però non significa smettere di scrivere, bensì scrivere
in una pagina nuova. Come? Anzitutto togliendo di mezzo l’espressione
che ho appena scritto, cioè “le mie condizioni di salute mi
costringono…”, come se sulla strada davanti a me fosse caduto un
macigno che non mi lascia passare.
Preferisco un’altra lettura, quella suggerita a Pietro indovinate da chi? Da
Gesù stesso: andate a vedere il Vangelo di Giovanni se non ci credete:
cap. 21, versetti 18 a 23.
Visto? Per cui sono in una botte di ferro; non missionario “emerito”, ma
missionario in senso pieno, chiamato da Gesù a giocare in un altro ruolo,
ma sempre nella stessa squadra… e magari più vicino alla “stanza dei
bottoni”! Per cui, come tanti anni fa ho risposto con entusiasmo alla
prima chiamata, alla prima vocazione, così con lo stesso entusiasmo
vorrei rispondere a questa seconda; solo vi chiedo: datemi una mano
anche voi!
La Missione continua, anche quella di Suzana, seppure in altre
mani, ma il Timoniere è sempre Lui e vale la pena che anche noi
continuiamo a dargli una mano, anche se i nostri occhi invece del solito
“padre Zé” vedono il padre Maiuca, nato non a Brugherio, ma a Takir, nei
sobborghi di Bissau.
Anche il Natale continua, anzi è sempre più il “Santo Natale”. Mi
spiego.
Tempo fa è circolata negli ambienti della Unione Europea, una specie di brutta copia di un abbozzo di circolare che voleva
abolire il nome “Natale” con relativa festa, non solo, ma anche con la raccomandazione di non insistere a chiamare i bambini
con i nomi di Giuseppe, Maria, ecc. ecc. perché son nomi “confessionali”, cioè, nel caso, prettamente cristiani e potrebbero
suonare offensivi o sgraditi ai seguaci di altre religioni! Be’ allora perché non completiamo con i nomi degli altri personaggi del
presepio e aboliamo pure i nomi “asino” e “bue”?
Poveretti, ci hanno ritentato, ma non conoscono la storia. E’ cominciata subito, il giorno di Pasqua a Gerusalemme: ci hanno
messo una pietra sopra… “E tutto è finito, non ci pensiamo più!”: E invece, poco più avanti, nel libro degli Atti degli Apostoli
leggiamo che i capi, gli stessi che avevano decretato la morte di Gesù, decidono di proibire agli apostoli di pronunciare ancora
quel nome. Ma qualche mese dopo il loro capo supremo deve riconoscere con rabbia “…ma voi avete riempito Gerusalemme del
vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quell’uomo!”… e intanto loro per primi si guardano bene dal
pronunciare quel nome, il nome di “quell’uomo”!
Dopo d’allora hanno ritentato in tanti, ma proprio tanti: ogni riferimento a Lui, anche indiretto, deve essere eliminato, addirittura
nei nomi di città. Pensiamo alla Rivoluzione Francese e a tante altre che sono venute dopo: San Pietroburgo, dopo essere stata
chiamata Leningrado per quasi settant’anni è tornata tranquillamente a chiamarsi san Pietroburgo…
Mo’ ci si sono messi pure i burocrati dell’Unione Europea! Ma non conoscono la storia? Vale la pena di prendere quello che
primo ha avuto la bella trovata e di dirgli col Manzoni: “Va', va', povero untorello, non sarai tu quello che spianta Milano!”.
Però… c’è un però. Perché qualcuno ha potuto tentare di togliere di mezzo il Natale? Non sarà perché ci ha visti distratti o troppo
occupati a guardare altrove?
Se qualcuno avesse tentato di mettere una carica di esplosivo per abbattere il famoso Ponte Morandi, avremmo gridato
all’attentato terrorista, ci saremmo dati da fare e magari avremmo scoperto in tempo che necessitava di manutenzione urgente e
lo avremmo ancora, quantomeno non avremmo avuto tutte quelle vittime. Invece….
E’ un po’ quel che succede con il tarlo alle prese con una sedia dimenticata in un ambiente polveroso: l’animaletto entra nel
legno in silenzio, non t’accorgi di niente, ma quando t’appoggi alla sedia che ha scavato dal di dentro finisci in terra.
Il Santo Natale è stato aggredito da tutte le parti con campagne acquisti, strenne natalizie, cataloghi di regali, “pacchetti”
turistici… e ancora una volta non c’è posto per Gesù nella città degli uomini, come allora a Betlemme.
E ci caschiamo anche noi , che nel Battesimo siamo stati inviati ad annunziare il Mistero “fino ai confini del mondo”!....
Ma stiamo pure attenti a non fare del Natale la festa del “Buonismo sentimentale”. Natale non è una fiaba a lieto fine, tant’è
vero che si colora subito del sangue dei Santi Innocenti.
Natale è una festa tremenda, come “terribile” (al dire di Thomas Merton) è l’antifona che dà inizio alla Messa: non una
“ninnananna”, ma uno squillo di tromba che chiama a contemplare il Mistero: Dio in persona ci è venuto a cercare… per regalarci
il perdono!
Cerchiamo di farci trovare. Auguri!
AAA Ricevo in questo momento: Nominato il nuovo
VESCOVO DI BISSAU
MONS. JOSÉ LAMPRA CÁ già Vescovo Ausiliare. AUGURI!!!
= = = = =
Un gruppo di vecchi amici della missione di Suzana, si è riunito per cercare
come continuare, anche dopo l’uscita di Padre Zé, ad appoggiare la realtà di
Chiesa che là è nata anche con il nostro modesto contributo. Il gruppo ha invitato
altri amici della Guinea Bissau per sentire la loro esperienza. Stanno nascendo
diverse prospettive interessanti. Però è URGENTE la collaborazione di gente
giovane, specificamente di qualcuno pratico di smanettare computer e compagnia
informatica: i componenti del gruppo, per la maggior parte pensionati,
appartengono all’Età Pre-informatica e non ci si muovono bene!
A giorni Fabio Fumagalli si recherà in Guinea e raccoglierà sul posto informazioni e
suggerimenti. Prima di fine Gennaio ci troveremmo per mettere insieme le idee
macinate e disporre per l’avvio dell’ iniziativa. Chi fosse interessato contatti un
indirizzo di quelli che trovate in calce a questa lettera. Grazie. Padre Zé